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      E quando poi quella palla č piena d'oro, vanno a fonderla e cavano tutto quell'oro che hanno toccato nel parangone. Li detti cambiatori sono sottilissimi nell'arte sua.
      Li mercatanti hanno questa usanza quando vogliono vendere o comprare le loro mercanzie, cioč in grosso, che sempre si vendono per mano del sensale. E quando il compratore e il venditore vogliano accordarsi, stanno tutti in un circulo, e il sensale piglia una tovaglia e con una mano la tiene publicamente, e con l'altra mano piglia la mano del venditore, cioč le due dita accanto il dito grosso, e poi copre con la detta tovaglia la man sua e quella del venditore; e toccandosi queste dita l'uno e l'altro, numerano da uno ducato infino a centomila secretamente, senza parlare: «Io voglio tanto e tanto», e in toccare solo le giunture delle dita s'intendono del prezzo, e dicono no o sí, e il sensale risponde no o sí. E quando il sensale ha inteso la volontŕ del venditore, va al compratore col detto panno e piglia la mano in quel modo che č detto di sopra, e li dice con quel toccare: «Lui ne vuol tanto»; il compratore con il toccar le dita del sensale li dice: «Io voglio darli tanto»: e cosí in questo modo fanno il prezzo. Se la mercanzia di che si tratta fra loro fusse spezie, parlano a bahar, il qual bahar pesa libbre 640 alla sottile di Venezia; e una farazola pesa libbre 32 sottile di Venezia, e 20 farazole fanno un bahar.
     
     
      Come li Poliar e Hitava nutriscono li loro figliuoli.
     
      Le donne di queste due sorti di genti, cioč Poliari e Hitava, lattano i loro figliuoli cerca tre mesi, e poi li danno a mangiare latte di vacca overo di capra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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