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      E questi tali hanno li capelli ricci e corti, le labbra della bocca grosse due dita, il viso grande, li denti grandi e bianchi come la neve. Sono costoro molto timidi, massime quando veggono gli uomini armati: vedendo noi queste bestie esser pochi e vili, ci mettemmo insieme circa cinque o sei compagni, molto ben armati con schioppi, e pigliammo una guida nella detta isola che ci menò per il paese, e andammo una buona giornata in terra ferma. Per questo cammino trovammo molti elefanti in frotta, e colui che ci guidava, per rispetto di questi elefanti, ci fece portar certi legni secchi accesi di fuoco, li quali sempre faceano fiamma: e quando gli elefanti vedevano il fuoco fuggivano, salvo una volta che trovammo tre elefante femine le quali aveano li figliuoli drieto, che ci dettero la caccia per fino ad un monte, dove ci salvammo. E camminammo per il detto monte ben dieci miglia, poi discendemmo giuso dall'altra banda e trovammo alquante caverne, dove si riducevano li detti Negri, li quali parlano in un modo che a gran fatica ve lo saperò dar ad intendere: pur sforzarommi di dirvelo meglio che potrò con esempio. Quando li mulattieri vanno drieto alli muli in Sicilia e vogliono cacciarli innanzi, posta la lingua sotto il palato fanno un certo verso stranio e un certo strepito, col qual fanno camminar li muli: cosí è il parlare di queste genti e con atti assai in tanto se intendono.
      La nostra guida ne dimandò se volevamo comperar qualche vacche e buoi, che ne faria aver buon mercato; noi respondemmo che non avevamo danari, dubitando che non s'intendesse con quelle bestie e farne robare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Negri Sicilia