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      L'isola è di grandissimo tratto e ogni giorno va ampliando, per la gran quantità di cavalli che vengono d'Ormuz del sino Persico, e vendonsi a' signori de Paleacati e del re di Narsinga; e fanno capo a dett'isola perché, s'altrove sbarcassino, i Portoghesi che sono signori del mare, con licenzia de' quali si naviga, pigliarebbono le navi e il tutto saria perduto.
      Arà forse V.S. ammirazione intender un cavallo ordinariamente a costume di nostra terra vendersi quattrocento ducati, cinquecento e anche settecento, e quando passa l'ordinario novecento, mille e duomila, per il che pagano al re, nell'entrare dell'isola, quaranta ducati d'oro per cavallo, e quest'anno il dazio ha renduto trentamila ducati. Per questa causa fu l'anno passato il capitan maggiore all'isola d'Ormuz, con varii stromenti bellici e con armata di venticinque vele e tremila uomini da guerra, la qual è posta nel sino Persico, e avendola presa d'accordo, uccise il governatore di essa, perché dal re d'Ormuz si era ribellato e avea ordinato tradigione, per tagliare a pezzi il capitan maggiore e bruciar l'armata. Or avendo il capitan maggiore ridotta la città a sua obbedienza, fece una fortezza, ch'oltre a molt'altre edificate per ordine suo nell'India, questa è la principale e di piú importanza, perché al presente nessun mercatante persiano o d'Arabia Felice o armeno o sia d'altre parti che venga nel sino Persico, può levar cavalli all'India né portare spezie, se non fa capo a Ormuz, pigliando la securezza e pagando il dazio al re di Portogallo; e levando cavalli per crescere l'entrata di Goa, è necessario che di là gli lievi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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