Pagina (40/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Fummo per il mar Rosso a cammino per la Mecca, passando a vista di molte isole grandi, diserte e inabitate, per la carestia dell'acqua che è in questa parte. E cominciando già i venti contrarii che in questi tempi soffiano per le navi che tornano d'India, tardammo dalla bocca al porto del Zidem XXV giorni, che furono leghe CC di cammino. Essendo vicini al porto già detto VIII leghe a vista della terra, con la gente e artegliaria ad ordine per saltare l'altro giorno nel porto e combatter la città e destrugger l'armata, fu tanta la nostra disaventura, o volontà dell'Altissimo, ch'il vento che era a poppa si voltò per la prua, né potemmo andar un passo avanti: che causò grandissimo danno a tutta l'armata e gente di essa, non potendo destrugger le galere del soldano né conquistare Sacacia, città come il Zidem, la quale senza dubbio era nostra, perché a questo tempo stava disprovista e senza difensione alcuna. Questo fu cagione ancora che gli ambasciadori che noi levavamo per il Prete Ianni non andassero a lor cammino, e fu tanto il danno che fece questo pessimo tempo, che per aventura non fu altro simile in queste parti, che ben si può dire che nessuno si può confidare in certezza di mare.
      La nostra nave, dove veniva l'ambasciadore del Prete Ianni, per essere grande e forte, levava per poppa una grandissima nave di Malacca detta giunco, che cosí si chiama una certa sorte di navili che vengono dalla Cina, ne' quali andavano li cristiani indiani, e per non poter navigare tanto come l'armata, era necessario la levassimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Rosso Mecca India Zidem XXV Altissimo Sacacia Zidem Prete Ianni Prete Ianni Malacca Cina