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      Di qui passammo allo stretto di Persia, a vista di terra d'ogni banda 8 leghe, e fummo all'isola d'Ormuz quattro giorni prima che l'armata.
      L'isola d'Ormuz è in XXVII gradi, di cinque leghe di circuito, distante dalla terra di Persia due leghe, terra sterile e secca e senza arbori, frutti o erba di alcuna qualità, e di forma triangolare. Nella basa del quale dalla banda del mare sono certi monti non molto alti, pieni di grandissime pietre di sale di colore di cristallo, lucide e alcune vermiglie; il resto è tutta pianura, e la città è posta nella punta dalla banda della terra ferma, pigliando gran parte de' lati del triangolo, e può esser di maggior grandezza che Adem e della medesima bellezza, riservato che non tien mura. È molto populosa, piú di forestieri di Persia, Arabia e India che de' medesimi naturali, i quali sono di colore fra olivastro e lionato, vestiti con camicie lunghe, cinti nel mezzo con un panno di seta o di cottone, e turbanti bianchi e colorati. Le donne tengono coperto il capo e la faccia con un panno di seta o di cottone di varii colori, che per la sua grandezza veste tutto il corpo sino in terra, e di basso di quello una camicia, e molte hanno la balletta e l'anello al naso, come nella costa di Arabia. Gli ornamenti del capo sono certi veli sopra i capelli, composti come mazzocchi che si veggono in figure antiche della nostra terra.
      L'aere di questa isola è salutifero d'ogni tempo e stagionato come nelle parti nostre, cioè primavera e autunno temperato, e l'inverno frigido piú che in alcuna parte di queste terre, per essere esposto piú al polo settentrionale; nell'estate è caldissimo estremamente, tal che egli è necessario dormire sopra terrazzi discoperti all'aere e denudati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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