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      Del qual libro n'è stato cavato quello ch'è paruto all'intelletto di colui che con tanta confusione l'ha transcritto, lasciando infinite particularità delle cose naturali toccate dal detto auttore. E che questo sia il vero, io ne ho veduto la prova, perciò che la copia mandatami dal signor Damiano di Goes si trova in molti luoghi diversa dal detto libro stampato in Lisbona per ordine di quel serenissimo re, sí che mi è bisognato, di tutti dui mutilati e imperfetti, farne uno intiero.
      Questa fatica di abbreviare un cosí copioso volume doveva esser data a persone intelligenti e dotte, che avessero saputo fare una scelta di tutto quello che era importante alla cognizione, perché i lettori al presente desiderarebbero molte cose essenziali, che si veggono esser state pretermesse. Pur come si sia, abbino pazienzia coloro che si diletteranno di leggerlo dal principio al fine, e non sia loro noioso il confuso e fastidioso scrivere, essendo questo simil modo di dettare molto naturale agli uomini di quel paese, né pensano che meglio si possa né debbia fare: ch'io prometto a quei la fede mia che, con questo cosí rozzo e duro scrivere, alla fine averanno tanta cognizione dell'Etiopia che per li tempi presenti doverà loro esser bastevole. E Dio volesse che di molte altre parti al mondo, a noi incognite, ne sapessimo tanto quanto di queste ne sapemo per lo scrivere di costui. E se per il prefato don Francesco si fusse usata diligenzia di aver voluto veder li fonti del Nilo e il suo corso, con la prima caduta che è nel regno di Bagamidri, e con la cognizion dell'astrolabio che hanno tutti li marinari portoghesi avesse pigliata l'altezza sopra l'orizonte dell'uno e l'altro polo in tutti li luoghi dove egli si è trovato, non è dubio alcuno che l'uom resteria piú satisfatto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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