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      Surgendo adunque l'armata fra l'isola e la terra ferma, il martedí seguente vennero a noi della terra d'Ercoco un cristiano e un moro. Diceva il cristiano che il luogo d'Ercoco era de' cristiani, e sottoposto a un gran signore chiamato Barnagasso, suddito del Prete Ianni, e che gli abitanti di quest'isola di Maczua e d'Ercoco, quando venivano i Turchi, tutti fuggivano alle montagne; ma che al presente non avevano voluto fuggire, sapendo come eravamo cristiani. Udendo questo, il gran capitano dette grazie a Dio della notizia che trovava del nome cristiano, e questo fece gran favore a Matteo, che prima non era in troppo buon conto; e ordinò che fusse dato una ricca vesta al cristiano e al moro, e mostrò di avere molto piacere, dicendo loro che avevano fatto il debito loro, cioè di non si partire del luogo d'Ercoco, poi che egli era de' cristiani e del Prete, e che la sua venuta non era se non per far servizio e piacere al detto Prete e a tutti li suoi, e che se n'andassero alla buon'ora e stessero sicuri.
     
     
      Come il capitano d'Ercoco venne a visitare il capitano maggiore,
      e della maniera come ei venne, e d'alcuni frati del monastero della Visione.
      Cap. II.
     
      Il giorno seguente, che era il mercore, venne il capitano del detto luogo d'Ercoco a parlare al gran capitano, e gli portò a donare quattro buoi; e il gran capitano gli fece molte carezze e onore, e donogli alcune pezze di seta, e seppe piú compiutamente che gli abitatori di quel paese erano cristiani e che già era stata data notizia della nostra venuta a Barnagasso, signore della terra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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