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      Queste genti che quivi trovammo, erano tutte ignude e mostravano quasi ogni lor parte; erano molto negri, e dicevano essere cristiani. Avevano seco le loro mogli, le quali si coprivano le parti vergognose con un pezzetto di panno mezzo rotto. Avevano le donne sopra la testa una cuffia fatta a modo di diadema, negra come la pece, e li capelli rivolti in tondo, a modo di candele di sevo o candele picciole: la negrezza di queste cuffie, con queste treccie di capelli attaccate a quelle, parevano cosa molto strana a vedere. Gli uomini avanti le loro parti vergognose avevano un pezzo di pelle.
      Andando cosí avanti per molti altri boschi che non si potevano passare, ed essendoci messi a piedi e li camelli discaricati, vennero a trovarne X o XII frati del monasterio della Visione, fra li quali erano 4 o 5 molto vecchi, e uno piú di tutti, al quale facevan tutti gli altri riverenzia e baciavangli le mani: e noi facemmo il medesimo, perché Matteo ci diceva che era vescovo, e dapoi sapemmo che non era vescovo, ma aveva titolo di david, che vuol dire guardiano, e che nel monasterio era un altro sopra di lui che chiamano abba, che vuol dire padre, che è come provinciale; e per la loro età e secchezza (ch'erano quasi come legni) parevano uomini di santa vita alla prima vista. Andavano i detti frati per quei boschi raccogliendosi li loro seminati migli, come anco li dritti che pagano loro quelli che in queste montagne e boschi seminano. Le loro vesti erano pelli di capra concie; altri portavano panni vecchi di gottone gialli, senza scarpe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Visione Matteo