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      E quando son le feste grandi, come il Natale, la Pasqua e la Madonna d'agosto, vanno a levar questo sacramento del pane col palio, campane e croce divotamente, e avanti che con quelle entrino in chiesa, danno una volta intorno per il circuito, che è come claustro; ma quando non è festa, subito entrano in chiesa.
      Il sabbato avanti l'Ascensione, che si fanno appresso noi le nostre letanie, fecero questi frati una processione, e perché noi eravamo nuovi in questo paese, ella ne parve bella, e fu a questo modo. Pigliarono croci e una pietra sacrata d'altare, con gran riverenzia, coperta di panni di seta, e un frate che la portava in testa andava similmente tutto coperto di detti panni; portavano libri, campanelle e turriboli e acqua benedetta, e se ne andarono in alcune campagne seminate di miglio, e ivi fecero le loro divozioni, con gridori a modo di letanie, e con questa processione tornarono al monasterio: e dimandandogli noi perché facevano questo, ne dissero che, mangiando i vermi il loro miglio, per questo essi erano andati a dargli dell'acqua santa e pregar Dio che gli levasse via. Quello che dice la messa non ha altra differenzia dal diacono e subdiacono, nelli vestimenti, se non una stola lunga, fessa per il mezzo quanto vi può entrar la testa, e di dietro e davanti arriva fino in terra. Li frati che dicono messa hanno li capelli, e li preti non portano capelli, ma vanno tosi, e cosí dicono la messa, e sempre discalzi; e non può entrare alcuno calzato in chiesa, e a questo allegano quello che disse Dio a Moisè: «Discalzati i piedi, perché la terra dove tu sei è santa».


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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