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      E cosí fanno 50 giorni di quaresima, e dicono che pigliano quelli giorni avanti per li sabbati che non digiunano, e il suo digiuno è mangiar la sera, e ogni giorno si communicano: e per tanto non dicono messa se non quando è notte, e finita la messa si communicano e poi cenano. E cosí come hanno questi cinquanta giorni di digiuno, cosí pigliano altritanti dopo la Pasqua e lo Spirito Santo, che non digiunano alcun giorno, e quando non vi è digiuno dicono la messa la mattina: e tutti quelli giorni mangiano carne senza guardarne alcuno, e dicono la messa la mattina e subito mangiano, perché non digiunano. Compito questo tempo, passata la Trinità, tutti li chierici e frati sono ubligati a digiunare ogni giorno, salvo il sabbato e la domenica: e dura questo digiuno fino al giorno di Natale. E perché tutti digiunano, dicono la messa di notte, allegando a questo la cena di Cristo, che quando consacrò il suo vero corpo era digiuno, e quasi notte. Ma communemente le genti secolari, uomini e donne, son ubligati a digiunare, dalla Trinità fino all'advento, il mercore e il venere di ciascuna settimana, e dal giorno di Natale fino alla Purificazione di nostra Donna, che loro chiamano la festa di san Simeone, non hanno digiuno alcuno. Li tre primi giorni dopo la Purificazione, non essendo sabbato o domenica, sono di grandissimo digiuno a chierici, frati e laici, perché affermano in questi tre giorni che non mangiano se non una volta: e chiamasi la penitenzia di Ninive. Compiti quelli tre giorni, fino all'entrare di quaresima, tornano a digiunare secondo che avanti alla solennità della Santa Trinità digiunavano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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