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      Nel monasterio non viddi altro che un gallo con duoi sonagli a' piedi, e senza galline: e mi dicevano che lo tenevano acciò che facesse loro segno delle ore dei matutini. Se vi entrano femine essi lo sanno, perché molte volte dimandai a certi fanciulli che si allevano ivi di chi erano figliuoli: essi mi nominavano li frati per lor padri, e cosí conobbi frati giovani, figliuoli de frati vecchi, nominati per figliuoli.
     
     
      Dell'agricoltura di questa terra, e come si guardano dalle fiere, e dell'entrate del monasterio.
      Cap. XV.
     
      Questi frati e quelli degli altri monasteri suoi sudditi potriano fare molto bene d'intorno alle cose di villa, e di allevar arbori, vigne e orti con li lor esercizii, e nondimeno non fanno cosa alcuna; e la terra è buona e atta a produrre ogni cosa, secondo che si comprende per quello che è salvatico e deserto, ed essi non coltivano altra cosa se non campi de migli e buchi de api. E come è notte non escono mai delle lor case, per paura degli animali salvatichi che sono in quel paese; e quelli che guardano i migli hanno le loro stanze molto alte da terra, sopra arbori, dove dormono la notte. Son all'intorno di questo monasterio e per le valli di quelle montagne gran mandrie di vacche, guardate da Mori arabi, che vanno insieme 40 e 50 con le loro mogli e figliuoli: e il capitano tra loro è cristiano, perché le vacche che guardano son di gentiluomini cristiani del paese di Barnagasso. Questi Mori non guadagnano altra cosa per la lor fatica se non il latte e butiro che cavano dalle vacche, e con questo si mantengono loro, le mogli e i figliuoli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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