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      Alcune volte ne accadeva dormire appresso questi Arabi, ed essi ne venivano a dimandare se volevamo comprar vacche, e ne le davano per buon mercato a nostra scelta. Dicesi che son tutti ladroni, favoriti dai signori de' quali sono le vacche, e cosí non si passa tra loro se non in grossa carovana.
      L'entrate che ha questo monasterio della Visione son molto grandi, come io viddi e seppi: primamente questa montagna nella quale è posto questo monasterio può essere da 30 miglia di paese, nel qual si seminano molti migli, orzi, segale e tafi, e di tutto pagano al monasterio i suoi diritti, e ancora dei pascoli degli animali. Nelle valli di queste montagne son di gran ville, e la maggior parte son del monasterio; e dopo una o due giornate vi son molti e infiniti luoghi che sono del monasterio, e si chiamano gultus del monasterio, che vuol dire luoghi privilegiati. Don Rodrigo ambasciadore e io andammo una fiata al cammino della corte, partendoci da questo monasterio, ben cinque giorni di cammino, e arrivammo in una congregazione che si chiama Zama, dove stemmo il sabbato e la domenica in un picciolo luoghetto, ove potevano essere da XX case. Quivi ne dissero che quel luogo era del monasterio della Visione, e che vi erano cento luoghi, tutti del monasterio; e cosí ne mostrorno molti di quelli, e ne dissero che pagavano al monasterio di tre in tre anni un cavallo, che sarebbeno 33 cavalli per anno. E per saper meglio questo, io ne dimandai allo alicasin del monasterio, che vuol dire auditore o vero maestro di casa, perché costui riceve e fa giustizia; ed esso mi disse che era la verità che pagavano li detti cavalli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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