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      E non si volendo ancor muovere del tutto, si levň rumore tra quelli negri, dicendo che vi erano ladroni li quali stavano aspettandone in cammino; né per questo restammo di far partire le robbe avanti per quelli boschi, dove il cammino era stretto. Aveva l'ambasciadore terminato, e noi altri, di morire in questo servizio del nostro re: del che i negri si spaventavano molto, e stupivano del grand'animo di X o XII di noi, che non temevamo passare cosí forti montagne, dove dicevano essere gran moltitudine de ladroni. E cosí ne andammo alla buon'ora, avendo caricati avanti i buoi e negri, e camminammo per molto terribili montagne diritte e tagliate con un pessimo cammino di pietre: e la maggior parte de' boschi di queste montagne sono olivi salvatichi molto belli, con li quali si potriano fare dei buoni olivari. Uscendo di queste montagne trovammo alcuni fiumi secchi, che nel tempo del verno son grandi e terribili, cioč per lo spazio che durano i nembi e tuoni, e come il nembo e il mal tempo finisce, subito il fiume resta secco; e da una parte e dall'altra dei detti fiumi sono altissime e diritte montagne, della medesima salvatichezza dell'altre. Lungo di queste fiumare son grandissimi boschi d'arbori molto belli e alti, ma non conosciuti, tra i quali appresso le ripe sono alcune palmiere, della sorte di quelle che fanno li palmetti in Algarbo, luogo di Portogallo. Appresso d'uno di questi fiumi dormimmo una notte, con assai acqua e pioggia e tuoni.
     
     
      Come passammo una gran montagna, dove era gran moltitudine di simie,


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Algarbo Portogallo