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      Nel terzo giorno del nostro arrivare, deliberò l'ambasciadore d'andar a visitare Barnagasso, col quale andammo cinque in compagnia, tutti a cavallo con mule, e arrivammo dove esso era a ora di vespero: e dal luogo onde partimmo per fino al luogo ove abitava Barnagasso erano XI miglia vel circa. E arrivati, smontammo avanti i suoi palazzi, vicini alla porta della chiesa, dove entrati facemmo la nostra solita orazione; la qual finita, pigliammo il cammino verso il suo palazzo, parendo a tutti noi che subito dovessimo parlargli: ma non ci lasciorono entrare, dicendo che dormiva. Dove aspettando un pezzo per parlargli, non vi fu ordine alcuno, ma ci fecero alloggiare in una corte di capre, nella quale malamente potevamo star tutti; e per dormire ne dettero, in cambio di letto, due corami di buoi col suo pelo, e a cena pane e vino di quel paese a bastanza, con un castrone. Nel giorno seguente aspettammo gran pezzo che ne dimandassero per aver audienza; finalmente fummo dimandati, ed entrando nella prima porta trovammo tre uomini a guisa di portinari, li quali avevano ciascun di loro una sferza in mano: e volendo noi entrare, non ci lasciorno, dicendo che gli donassimo del pevere, dove ne tennero gran pezzo fuori. Finalmente entrati nella prima porta, arrivammo alla seconda, alla quale trovammo tre altri portieri che parevano piú onorati, li quali per piú di mezza ora ne fecero star in piedi sopra un poco di paglia, e il sole scaldava tanto che ci consumava; e saremmo restati quivi molto piú, se non che l'ambasciadore gli mandò a dire in colera o che lo lasciasse intrare o che esso se ne tornarebbe all'alloggiamento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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