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      I matrimonii in questa terra non sono stabili, perché per poca cosa si dividono. Io ne ho veduto sposar molte, e mi trovai presente a uno sponsalizio fatto fuor di chiesa, che fu fatto in questo modo. In un cortile avanti a una casa fu posta una lettiera, e in quella posero a sedere lo sposo e la sposa, e vi vennero tre preti e cominciorno a cantare in voce alta «Alleluia», e cosí cantando a modo di versi andarono tre volte intorno alla lettiera; dapoi tagliorno allo sposo un ciuffo di capelli sopra la testa, e altritanti alla sposa nel medesimo luogo, e detti capelli bagnarono in vino fatto di mele, e li capelli dello sposo messero sul capo della sposa, e quei della sposa messero sul capo dello sposo, nel medesimo luogo dove erano stati tagliati, e sopra quelli buttarono dell'acqua benedetta. E dapoi cominciorno a far festa a uso di nozze, e la notte furono accompagnati detti sposi in casa loro: e per un mese non va alcuno in quella casa, se non solo un uomo il quale è il compare, che sta tutto il mese con loro, e finito il mese si parte. E se la sposa è donna di conto, sta cinque o sei mesi ad uscir di casa, e di continuo tiene un velo negro dinanzi al viso: e se avanti li sei mesi s'ingravida, lieva via il velo, e se non s'ingravida, finito il tempo delli sei mesi se lo cava.
     
     
      Del modo di sposar in chiesa e le benedizioni che si fanno, e li suoi contratti,
      e come si partono i mariti dalle mogli ed esse da loro.
      Cap. XXI.
     
      E piú ho visto abuna Marco, che loro chiamano il patriarca, far alcune benedizioni nella chiesa, cioè avanti la porta principale, dove mettevano a seder lo sposo e la sposa in una lettiera, intorno alla quale esso andò con l'incenso e con la croce; e accostatosi a' detti sposi, pose loro la mano sopra 'l capo, dicendo che guardassero quello che Dio comandava nello Evangelio, e che si ricordassero che non erano piú divisi, ma uniti tutti due in una carne, e che cosí dovevano essere con i cuori e volontà: e ivi stettero fino che fu detta la messa, dove, communicati che gli ebbe, dette loro la sua benedizione.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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