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      Tortore vi son senza numero, che volando oscurano il sole, molto grasse e buone, e cosí galline e oche salvatiche e quaglie infinite, e ogni sorte d'uccelli che nominare si possano e che da noi si possano conoscere, come pappagalli, e molte altre sorti d'uccelli da noi non conosciuti, grandi e piccoli, d'infiniti sorti e colori; e similmente vi sono uccelli da uccellare, cioè aquile regali, falconi, astori, sparveri, e assaissime garze reali e di riviera, e grue, e di tutte sorti che si possa dire. Nelle montagne si veggono porci salvatichi, cervi, caprioli, ante, camozze, tassi, leoni, lupi cervieri, tigri, volpi, lupi, istrici e altre piú sorti d'animali conosciuti e non conosciuti, e tutti salvatichi.
      Se alcuno mi dirà come è possibile che in tal paese siano tanti animali da caccia e pesci nel fiume, essendo la terra tanto populata, dico che niuno non caccia né pesca, né tiene ingegno alcuno né maniera per questo effetto, né si dilettano di mangiarne: e per questo è molto facil cosa d'andar alla caccia e d'amazarne quante se ne vuole, perché gli animali e uccelli non son molestati dalle genti, e gli animali feroci, per quello che mi è stato riferito, non fanno male; nondimeno la gente della terra ne ha gran paura. Solamente una volta, in un luogo che si chiama Camarua, che è lontana un miglio da Barua, dormendo un uomo alla porta della stalla delle sue vacche, di notte, con un figliuolo picciolo, venne un leone e ammazzò detto uomo senza che alcuno lo sentisse, e al putto non fece male alcuno, ma all'uomo mangiò il naso e gli aperse il cuore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Camarua Barua