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      Cap. XXV.
     
      La usanza di questi abitatori di Barua e delli convicini è di star X, XII, XV in una corte tutta murata e serrata fortemente, la qual corte ha una porta sola: e quivi serrano le vacche loro, dalle quali cavano il latte e butiro, e cosí gli animali minuti, come pecore, muli, asini. E oltra che tengono la porta serrata tutta la notte, fanno ancora fuochi alla porta e mettonvi uomini che fanno la guardia, per paura delle fiere che vanno attorno le loro abitazioni; e se non facessero a questo modo, non camparebbe loro animale che non fusse devorato. E di questo luogo di Barua e degli altri convicini son gli uomini che vanno a seminare i migli alla montagna della Visione, e vi vanno tre mesi avanti il verno generale. E le cause perché vi vanno son due: la prima per esser vicini al mare, onde passa tutta la vettovaglia alla Mecca, al Toro, al Zidem e per tutta l'Arabia e India, e avendo costoro molte sorti di semenze e grani, cercano luogo atto a spacciarle; la seconda causa è perché in questo paese son due vernate, divise in temporali, e le biade non crescono se non per forza d'acque: però si partono da Barua e vanno a seminar i migli nelle montagne della Visione, dove allora è il verno, che dura tutto il tempo di febraio, marzo e aprile. E questo medesimo verno è in una terra, pur sotto la signoria di Barnagasso, che si chiama Lama, lontana dalle dette montagne della Visione ben otto giornate; e similmente in questo medesimo tempo è verno in un altro paese, lontano da questo XXX giornate, il quale si chiama Dobas.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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