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      Né per questo si mosse a dargli piú presta espedizione, scusandosi sempre con le occupazioni avea de' forestieri e con l'esser amalato; ma noi vedemmo per esperienzia che erano fizioni e che non aveva impedimento alcuno con forestieri, perciò che alli 6 del detto mese arrivorno qui sette o otto Mori a cavallo, i quali parevano uomini di conto, e venivano da lontani paesi, e avevano menati cavalli molto belli, li quali volevano dargli per il tributo che pagano al Prete Ianni e anco ad esso Barnagasso: e perché la venuta di costoro redondava in util suo, non lo impedivano allora né forestieri né la infirmità. La cortesia che usava a questi Mori dava assai disturbo a noi altri. L'ambasciadore alla fine gli dimandò in presto XII mule, ed egli rispose che non poteva prestarle, e se ne voleva che ne comperasse. E volendo noi comperarne dalla gente della terra, che volentieri ce ne averiano vendute, venivano li suoi servitori, minacciandoli che se ce le vendessero gli castigariano e torriano l'oro, perché in questa terra non corre moneta alcuna. Volendo comprarne, tutti quelli della terra si scusavano dicendo che avevano paura di Barnagasso, perciò che lui voleva vendere le sue mule.
      L'usanza di tutto il reame del Prete Ianni è che non si spende moneta, ma solamente oro, e si spende a peso: e il principal peso è un'oncia, la quale fa per peso X pardaos o vero X crociati; e da questa ne vien la mezza oncia, e parlando a minuto si parla a dramme, e X dramme fanno una oncia, e la valuta della dramma è secondo la valuta della dramma nel regno di Portogallo o vero in India: viene a valere tre quarti di ducato d'oro in oro, sí che viene a valere un'oncia ducati sette e mezzo d'oro in oro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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