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      Sopra questa occasione di voler ire alla guerra, il Barnagasso dimandò all'ambasciadore che gli volesse dar qualche spada, il qual gli donò la sua, che egli portava per viaggio, che era assai bella e buona; e nondimeno tornò a dimandarne un'altra con grand'instanzia, la quale sapeva che esso aveva, assai ben guernita e molto ricca, dicendo che ne aveva di bisogno. E non potendo l'ambasciadore scusarsi, fu sforzato a comprarne una dalli suoi compagni, che aveva il fodero di velluto e li fornimenti indorati, e cosí gliela diede in cambio della sua. E nella casa dove noi avevamo le nostre robbe e dove li Portoghesi dormivano, che era senza porte, la notte seguente ci furno rubbate due spade e una celata: fate conto che ce le togliessero per causa di questa guerra.
     
     
      Come partimmo da Barra per Timei, e della qualità del luogo.
      Cap. XXXI.
     
      In questo luogo noi comprammo mule per nostro cavalcare, e Barnagasso ne donò tre camelli: e a gran fatica partimmo di quivi, per li gran tuoni e temporali e pioggie che ci molestavano terribilmente, perché in questo tempo è la furia della vernata, la quale incomincia alli 15 di giugno, poco piú o manco, come abbiamo detto di sopra, e finisce alli quindeci di settembre; e al suo fine è la estate come da noi, e quanto piglia d'uno tanto poi lassa dell'altro. E in tutto questo tempo del verno in alcuno di questi paesi non si cammina: ma noi altri tuttavia davamo pressa al nostro camminare, perché non sapevamo l'usanza della terra, e manco il pericolo a che ci mettevamo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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