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      In questo paese non si dà mangiare se non una volta il giorno, cioè di notte, in certi mesi dell'anno quando si digiuna, e cosí è in tutto il reame del Prete Ianni; e arrivando noi, cosí come non ci volsero alloggiare, cosí ancora tardarono nel darci mangiare, e in questo mezzo morivamo di fame. E il nostro fattore, ciò vedendo, disse: «Io ho due galline cotte, se vi piace mangiamole». Lo scrivano e io ci maravigliammo molto che ei volesse che mangiassimo carne senza pane, pur fummo costretti a mangiarle. E dopo questa fiata, che mi parvero buone (penso per la fame grande che aveva), ne ho voluto mangiar molte altre volte, cioè pane senza carne e carne senza pane, e pane tinto solamente nel sale o vero in acqua e in pevere: e cosí per questi diversi mangiari mi scordai della prima maraviglia. Pur venendo la notte ci portarono da mangiare al lor modo, e dormimmo nelli sopra detti circuiti, e per star piú netti ci accostammo appresso il luogo dove loro pigliano la communione. Quivi avendo una candela accesa, cominciarono i colombi a svolazzare d'intorno, il che sentendo corremmo a serrar le porte, perché per altro luogo non potevano fuggire: e dando loro la caccia, non ne campò alcuno, perché pigliammo infino alli piccioli che erano nelli nidi, in modo che ne empiemmo un sacco. E questo fu causa che un'altra volta, dopo alcuni anni, che quivi tornammo, ci dettero alloggiamento, acciò che un'altra volta non pigliassimo tutti i colombi della chiesa, la qual allora era ripiena di quelli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Prete Ianni