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      Ha sette cappelle, che son poste tutte con le spalle verso il levante, con li suoi altari ben adornati. Ha il coro a modo nostro, se non che è tanto basso che si arriva con la testa al volto, e vi è fatto un altro coro sopra del volto, ma non si servono di quello. Ha questa chiesa gran circuito saleggiato di gran pezzi di pietra viva, grandi come sariano coperchi di sepoltura, il qual circuito ha d'intorno molto gran muri ed è discoperto, al contrario dell'altre chiese di questo paese; e oltra questo circuito, ha un altro circuito grande come d'un castello o vero città, dentro del quale son belle abitazioni a piè piano, e tutte hanno le lor fontane che buttano l'acqua per certe figure di leoni, fatte di pietra di varii colori. Dentro a questo circuito grande son duo belli palazzi fatti in solari, l'uno a man destra, l'altro a man sinistra, i quali sono di duo rettori della chiesa, e le altre case son de' canonici e frati. Dentro pure a questo gran circuito, appresso la porta che è vicina alla chiesa, è un campo di terra quadrato, oggi vacuo, che già in altro tempo era pieno di case, nel quale in ogni canto è un pilastro quadro di pietra viva, di molta altezza e ben lavorato di varii intagli, e vi si veggono lettere intagliate, ma non s'intendono né si conosce di che lingua siano: e di tali epitaffi se ne trovano molti. E questo luogo si chiama ambacabete, che significa casa di leoni, perché già in altri tempi vi si tenevano li leoni legati. Avanti la porta del circuito grande è una gran corte, e in quella un albero molto grande, che si chiama fighera di faraone; e dall'un capo e dall'altro son alcuni belli poggiuoli fatti di pietra viva, ben lavorati e ben assettati, ai quali l'albero solamente dove si distende con le radici fa qualche danno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307