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      Il luogo dove è questo Abbamata pare che sia lontano tre miglia: io vi volevo andare, ma mi fu detto che non vi andassi, perché vi era una giornata di cammino e bisognava andarvi in quattro, cioè con le mani e' piedi, perché altramente non vi si può andare. In quel monte di mezzo, il quale è come una tavola, vi è un'altra chiesa di Nostra Donna, nella quale vi è gran divozione; e nell'altro monte aguzzo un'altra chiesa piccola, intitolata Santa Croce. E piú avanti quattro miglia e mezzo vi è un altro monte, il quale è su quella foggia di quello di Abbamata, e vi è un altro monasterio, che si dimanda San Giovanni, il quale è posto nella sommità del monte, la quale è tanto grande quanto è lo edificio del detto monastero e le stanzie di detti frati. E non vi è, secondo che si vede da basso, verdura alcuna; e il david e li governatori del monasterio stanno a piè del monte, in terre molte dilettevoli e tanto coltivate quanto dir si possa, e da quelle mandano alli frati che sono nel monte aspro tutto quello che lor bisogna alla giornata.
      In questa terra si vede anche una differenzia grande a comparazione delle terre del Barnagasso, perché in quelle abbiamo visto assai furfanti e molti storpiati, ciechi e poveri che andavano cercando, ma in queste non ve ne sono tanti. Gli uomini sono differenti alquanto negli abiti dalli detti di sopra, e le donne maritate o che hanno con uomini conversazione portano intorno certi panni negri di lana, o d'altro colore, con le sue frangie di lana assai longhe, e non portano diadema sopra la testa, come fanno le donne delle terre del Barnagasso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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