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      In questo luogo vi è pianura tutta seminata, e in quella ho veduto li campi seminati cosí di coriandoli come di formento, e similmente di una semenza che si chiama nugo, che è come quel fiore che nasce nelli formenti detto gioton: e delli capi di quello, dopo che son ben maturi e secchi, ne fanno olio. E quivi intesi dire, un'altra volta che vi tornai, che, se non fusse il verme che mangia il formento, raccoglierebbono l'anno vettovaglia per dieci anni. Di che molto maravigliandomi, dissemi il padrone: «Non vi sia ciò maraviglia, perché, quell'anno che noi raccogliemo poca biada, ci basta per tre anni». E piú mi disse che se non fussero le cavallette e la tempesta, che qualche volta fan danno, che non seminarebbeno la metà della semenza che seminano, perché il resto che si guasta si butta via. E questo luogo è in una valle, e ha presso di sé dui monti: perché noi stemmo quivi il sabbato e la domenica, andavamo montando sopra di quelli, dove arrivati vedevamo assai mandrie di vacche che venivano verso la terra; e quelli della nostra compagnia stimorno che fussero 50 mila vacche e piú, e certo non si potria stimare il numero grande che erano. La lingua di questa terra è diversa da quella dell'altra terra dietro a questa, perché quivi comincia la lingua del regno d'Angote, e si chiama Angotina la terra; e questo luogo è posto alla fronte del regno di Tigremahon, e va fino alli Mori che si chiamano Dobas.
      E avendo fatto questo cammino due volte, nel tempo che qui stemmo, voglio narrar ciò che c'intravenne.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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