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      E dalla parte di levante, in un'altra altissima montagna fuori di strada sei miglia, vi è un monastero grandissimo con assai frati, del quale non abbiamo veduto altro che gli alberi alti che vi erano intorno: e quivi non è piú il paese de' Mori. E sopra questo fiume stemmo il sabbato, e la domenica da notte nel primo sonno le tigri ci assaltorno, con tutto che avessimo fatto fuochi grandi, in modo che, avendo paura le mule, se ne dislegò una gran parte, le quali tornammo a pigliare; ma se ne perse una con un asino, e non li trovando, pensammo che le fiere l'avessin divorate. La mattina seguente ci fu avisato da certi villani che avevano trovati detti animali, e che andassimo a vedere s'erano i nostri, che volentieri ce li darebbono.
      Il lunedí, alli 3 di settembre, camminammo sei miglia di paese, tutto piano e assai bello, e dapoi il frate che era venuto con le nostre robbe ci menò a dormire per certi cammini in cima di montagne e fuori di strada, molto selvatichi e strani, dicendo che non era buono alloggiare alla pianura nelli luoghi bassi per l'aria cattiva. E quella notte la robba per non poter montar fu lasciata in mezzo della strada, del che ci scandalizammo assai del frate, che ne aveva menati per sí deserte vie, e cosí noi glielo dicemmo, e che non ci facesse ammazzare le mule menandoci per sí aspri luoghi, e che non avevamo paura di aria cattiva; e se lo faceva per conto del mangiare, che noi avevamo tanto del nostro che potevamo vivere, e che il re di Portogallo ne aveva dato tanto oro che potevamo far le spese a lui e a noi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Mori Portogallo