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      Questo reame d'Angote è quasi d'una maniera pieno di monti e valli, e le semenze che si seminano in questo luogo sono formento, ma poco, orzo poco, miglio in gran copia e taffo di aguza in grandissima quantità, piselli, ceci, fava assai, e molti fichi, agli e cipolle. Corre in questo paese ferro per moneta.
     
     
      Come si partí l'ambasciadore dal frate, e come noi altri che restammo fummo lapidati, e poi fummo invitati da Angoteraz; e delle dimande che egli ne fece e del desinare che ne diede.
      Cap. LVI.
     
      Il giovedí, alli XIIII di settembre, andammo con la nostra robba a un fiume secco, vicino tre miglia, dove stava il signore di questo reame d'Angote, il quale si chiama Angoteraz. E l'ambasciadore, perché quivi era il paese sterile e secco, e per non parlar col detto signore, che non ne aveva bisogno, passò inanti alla robba cinque miglia, e gli altri restarono col frate e con la robba, il quale ci disse che andassimo con esso a una villa fuori di strada tre miglia: e la robba restò nella strada con la gente che la conduceva. Camminando noi verso quella villa e altre convicine, inanzi che arrivassimo vedemmo molta gente che si univa, e ci pensammo che si unisse per portarci la robba: ma veniva per farci poco piacere, perché unita ci tolse in mezzo montando sopra tre monticelli, e noi stavamo nel basso, e sopra ogni sommità di detti monti si adunorno da dugento persone, la maggior parte con fronde da trar sassi; gli altri ne tiravano con le mani, in modo che erano tanti li sassi che pareva che piovesseno, e dubitammo della nostra vita.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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