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      Avanti che cominciassimo a mangiare, Angoteraz ordinò che gli fusse portato un pezzo grande del piú grosso pane, e sopra quello postovi di sua mano un pezzo di carne cruda di vacca, la mandò alli poveri che stavano fuori della porta aspettando elemosina.
      Noi veramente facemmo la benedizione a nostro modo, della quale mostrò il detto di pigliarne piacer grande. Vennero poi le imbandigioni, delle quali non ardisco quasi a parlarne, ma sono cose ordinarie del paese: e queste furono tre salse overo brodi, nelli quali entravano cose di carne cruda col sangue vivo, che in questa terra è stimato per delicatissimo mangiare, e non lo mangia se non persone grandi. Queste salse erano portate in alcuni scodellini piccioli di terra negra molto ben fatti, e le gittavano poi sopra alcuni pezzi di pane rotti, aggiungendovi sempre del butiro. Noi non volemmo gustare per modo alcuno di questi loro mangiari, ma mangiammo di quello che abbiamo detto che l'ambasciadore ci aveva fatto venire: e cosí come noi non potemmo mangiare delle loro vivande, cosí ancora loro non volsero mangiare delle nostre. Il vino veramente andava in volta con gran furia: e la moglie d'Angoteraz mangiava appresso di noi sopra una simil tavola come la nostra, e gli mandammo delle nostre vivande, e non potemmo vedere se ella ne assaggiò per esservi una cortina in mezzo, ma al bevere ella ne aiutava mirabilmente. Dopo tutte l'altre vivande fu portato un petto di vacca cruda, il quale noi non toccammo, ma Angoteraz lo mangiò come si mangia il marzapane e il confetto dopo pasto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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