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      Della montagna grandissima sopra la quale tengono posti li figliuoli del Prete Ianni, e dove trovandoci vicini fummo quasi morti da' sassi.
      Cap. LVIII.
     
      La valle detta di sopra si prolunga fino ad una altissima montagna, sopra la quale di continuo metteno tutti li figliuoli del Prete Ianni, come in una custodia. E hanno nelli libri loro scritti come, ritrovandosi uno re dell'Etiopia detto Abram, gli fu una notte in sogno rivelato che, volendo tenere il suo reame pacifico e ubidiente, dovesse serrare tutti li suoi figliuoli (che molti ne aveva) sopra una montagna, e non lasciar fuori se non quello che voleva che succedesse dopo lui, e che questo ordine, come cosa venuta da Iddio, si dovesse osservar sempre: altramente, essendo la Etiopia grande, se ne solleveria una parte e non ubidiria all'erede, o vero lo ammazzaria. Di questa rivelazione stando sospeso detto re ove tal montagna si potesse trovare, gli fu di nuovo rivelato che egli mandasse a scorrere tutto il suo paese: dove si vedessero capre poste sopra brichi e punte di sassi tanto alti che paressero dover cader giú, in quella dovesse fargli serrare. La qual cosa avendo fatto esequire, fu trovata questa montagna tanto grande che dicono che un uomo ha da fare molti giorni a circondarla nel piede. E veramente chi considera questo modo di aver tenuto in pace un cosí gran reame senza insanguinarsi le mani per tanti secoli, e che li figliuoli e fratelli non si abbiano sollevato l'uno contra l'altro, e nondimeno non sia mancata mai la linea di quella generazione, conoscerà essere stata in effetto cosa divina e non umana, la qual felicità mai in alcun regno di cristiani si è potuta avere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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