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      E ne menorno dietro ad alcune colline, dove questo gentiluomo alloggiò in una sua tenda, e ordinò ch'ancor noi ci fermassimo appresso di lui in una altra buona tenda, e ne mandò a provedere di tutto quello che ci era necessario abondantemente. Noi eravamo non molto di lungi dove si vidde alloggiare il Prete Ianni; il frate venne ad alloggiare appresso di noi. Il mercoledí a buon'ora ne portarono un'altra buona tenda grande, bianca, rotonda, dicendo che ne la mandava il Prete Ianni, e che una tenda simile a quella non poteva aver persona alcuna, se non il detto Prete e le chiese, e che la sua persona suole alloggiare in quella quando cammina. E cosí stemmo fino al venere, senza saper ciò ch'avessimo da fare, ma sempre ben proveduti del vivere. Il gentiluomo che ne guardava e il frate ne avisorno che dovessimo aver l'occhio molto bene alle robbe nostre, perché in quella terra vi erano di molti ladri; e li franchi, cioè bianchi, che erano quivi similmente ne lo dicevano, e che vi erano capitani e altri come daziari di detti ladri, che pagavano tributo al Prete Ianni di quello che si rubbava.
     
     
      Come l'ambasciadore e noi con lui fummo chiamati per comandamento del Prete Ianni, e dell'ordinanza che noi trovammo, e dello stato in che si trovava il Prete Ianni.
      Cap. LXIX
     
      Il venerdí, alli XX di ottobre, a ora di terza venne il frate, dicendone con gran pressa che il Prete Ianni ne mandava a chiamare. L'ambasciadore ordinò che fossero caricate tutte le robbe che 'l capitan maggiore mandava, e che noi ci mettessimo ad ordine: il che facemmo molto bene con l'aiuto di Dio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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