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      Avevano questi cavalli diademe sopra il capo, alte che passavano l'orecchie, e descendevano fino al morso con grandi e varii pennacchi; e di sotto dei detti stavano molti altri buoni cavalli sellati, coperti di seta e di velluto, e le teste di ciascheduno era equali e come in ordinanza con le genti. Immediate appresso di questi cavalli e dietro di quelli (perché la gente era molta e folta), stavano alcuni uomini onorati, che eran vestiti se non dalla cintura in giuso di molto sottili e bianchi panni di bombagio; l'altra gente vestita grossamente stava fra questa e gli altri.
      È costume che davanti il re e gran signori che possino comandare vi vadino sempre uomini che portino sferze, cioè un picciolo legno con una coreggia lunga: e quando danno in vano fanno un grande strepito, per fare star adietro la gente. Di questi ne vennero ad incontrare ben cento, tutti vestiti con alcune picciole camicie di seta, i quali con questi strepiti non lassavano udir l'uomo, e ognun si slargava. La gente da cavallo e sopra mule che eran con noi discavalcarono molto da lungi, e noi fummo ancora un gran pezzo menati a cavallo, e discavalcammo appresso la tenda rossa un tratto di balestra: e quivi cominciaron questi che ne menavano a far le solite riverenze, e noi con loro, perché cosí n'era stato insegnato, il che è abbassar la mano diritta fino in terra. Anco in questo spazio d'un tratto di balestra incontrammo ben sessanta uomini, come saria a dire portieri di mazza, e venivano mezzo correndo, perché cosí si costuma con tutte le risposte che manda il Prete di correre.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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