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      Noi trovammo al presente in questa corte il detto Pietro da Coviglian, che ne disse che la sua casa era vicina a quelle porte terribili di montagna che di sopra passammo.
      Il martedí che fu l'ultimo giorno d'ottobre, venne il Prete Ianni dalle tende di sopra dove egli stava verso questo circuito dove noi stavamo, e quando passò vidde la nostra tenda non molto lontana dalle sue, e mandò un uomo all'ambasciadore, che gli dicesse che dovesse mutar la tenda, perché era tristo aere in quel luogo dove egli stava: e noi nondimeno stavamo nel luogo che essi ne avevano consegnato il giorno avanti. Gli disse l'ambasciadore in risposta che non aveva persone che gli mutassero la tenda né le sue robbe, che se venissero genti, che la faria mutar in quel luogo che a sua Altezza paresse. In questo giorno, essendo notte, venne una parola del Prete, dicendone che se l'ambasciadore o la sua compagnia aveva alcuna croce di oro o d'argento, che gliela mandasse, che la voleva vedere. Disse l'ambasciadore che non ne aveva, né lui né la sua compagnia, e che una che lui portava l'aveva donata al Barnagasso: e con questo si partí il paggio, ma subito tornò, dicendo che ciascuna che noi avessimo se gli mandasse. Gli mandammo una mia di legno con un crocifisso dipinto, che per viaggio portava in mano a usanza della terra. Subito ne la rimandò, dicendo che aveva avuto piacer molto di vederla, perché conosceva che eravamo buoni cristiani. L'ambasciadore mandò a dire al Prete per il detto paggio che teneva ancora per le sue spese e della sua compagnia un poco di pepe, che lo voleva dare a sua Altezza insieme con quattro casse per salvar robbe, e che quando le piacesse le mandasse a far pigliare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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