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      Ad Emanuel de Mares gli portaron via un'altra valigia con quanto vi aveva; ad un di quelli franchi che ritrovammo alla corte gli levaron sette pezzi di tela, che 'l giorno avanti le aveva portate quivi in salvo. Tutto questo furto poteva valer da dugento crociati. La mattina l'ambasciadore volse che io andassi con lo scrivano alla tenda del Prete, a dolermi e dimandargli giustizia di questo furto: e cosí feci. Ma perché l'ambasciadore aveva preso duo ladri, però, stando noi appresso alla tenda del Prete, venne una femina gridando e dimandando giustizia, dicendo che la notte passata l'ambasciadore e la sua compagnia, per mezzo di un Arabo che sapeva la lingua del paese, gli avevano levata una sua figliuola per forza e condotta alla sua tenda, della quale ne avevano fatto tutto il lor volere, e perché un suo figliuolo si lamentava che gli era stata sforzata sua sorella, l'avevano preso insieme con l'Arabo che ingannò la giovane, e gli opponevano che erano stati robbati. Uditone noi e questa femina, ne fecero una medesima risposta, cioè che ci faria giustizia, che andassimo alla buon'ora.
      In questo medesimo giorno, il frate che era stato la notte passata meco davanti al Prete venne con una tenda ricca, ma mezza usata, dicendo che il Prete ne la mandava per dir messa in quella, e che immediate ella si alzasse, perché il giorno seguente era la festa dell'angelo Rafaele, e che si dicesse messa in quella ogni giorno e si pregasse Iddio per lui. Questa tenda era di broccatello e di velluto della Mecca, foderata di dentro via di tela sottilissima de Chaul.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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