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      Alli XIIII del mese ne mandò il Prete due cose di poca valuta, ma belle, cioè un panno dorato per l'altare della nostra chiesa, e un bacino e un boccale fatto di legno negro con vene rosse e bianche, che mai vedemmo il piú bello, per gittar l'acqua sopra le mani. E ne mandò a dire che gli mandassimo tutti li nostri nomi in scritto: subito gli furno portati. Ne tornò a dire quello che voleva dire Rodrigo, e quello che voleva dire Lima, e cosí di tutti gli altri: e la causa di tal dimanda fu perché in questo paese non si mette mai nome alcun proprio che non abbia qualche significazione.
      La mattina seguente nella tenda dell'ambasciadore fu fatto un altro furto, che dormendo Giorgio di Breu, gli fu levata una cappa che gli era costata vinti ducati, e a noi alcuni sacchi di diverse nostre robbe: e non fecero alcuna diligenza di farne restituir queste cose, per esser, come abbiamo detto, un capitano de' ladri, che per alzare le tende del Prete non ha alcun altro premio se non quello che rubbano. In questo giorno il Prete ne mandò una sella di cavallo tutta lavorata di pietre di corniole, cioè incastrate (questa, oltra l'essere molto grave, era anche molto mal fatta), dicendo che l'ambasciadore cavalcasse con quella. Subito venne poi un'altra dimanda, di qual cosa averia piacere il re di Portogallo di avere di questo paese, se gli piaceriano uomini eunuchi o altra cosa. Gli mandò a dire l'ambasciadore che li re e gran signori stimavano piú le cose che gli erano mandate dagli altri re che la valuta di quelle.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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