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      Compito l'ufficio, il qual fu molto lungo, ne venne a trovare un padre vecchio molto onorato, che è maestro del Prete Ianni, e mi dimandò se avevamo compito, perché tacevamo; gli dissi di sí. Esso rispose che averia avuto grandissimo piacere che questo officio fusse durato fino alla mattina, perché gli pareva star in paradiso con gli angeli; gli dissi che fino alla messa non avevamo da dire piú altro officio, e che io voleva confessar alcuni che volevano pigliare il corpo di Cristo. Subito mi venne una dimanda, dove io aveva da confessarli, e quando venne questa dimanda io ne confessava uno. Immediate fecero accendere due torcie, perché il Prete mi voleva vedere dalla sua tenda, e questo vecchio si pose a sedere appresso di me, tenendo le braccia sopra li miei ginocchi, e quello che si confessava stava dall'altra parte, né si volse mai levare di là fin a tanto che io ne ebbi confessato dui.
      E già il giorno si faceva chiaro, e io gli mandai a dire che io voleva dire la messa; e immediate cominciammo una processione con la croce elevata, con una ancona di nostra Donna e duoi torchi intorno della croce, e cominciammo la processione dentro del circuito appresso la nostra tenda. Subito il Prete ne mandò a dire che dovessimo farla di fuori, attorno le sue tende, acciò che tutto il popolo la vedesse, e ne mandò quattrocento candele di cera bianca grande, acciò che fussero portate accese, incominciando da noi Portoghesi, con tutti li bianchi e il resto poi delli suoi. Compita la processione, che fu per un gran circuito, cominciammo il nostro asperges, e io fui a buttar l'acqua benedetta al Prete Ianni, che dalla nostra chiesa si poteva buttare per esser vicina.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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