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      Subito venne la risposta che io diceva il vero, e che questi furno del suo avolo ed erano restati in questa chiesa, e che li levava di quella per prestargli a un'altra chiesa, dove avevamo d'andare. Potevano essere questi cappelli della grandezza d'una gran ruota, che ben vi potrebbeno stare X uomini all'ombra, tutti coperti di seta.
      Fatte queste tante dimande e risposte, mi mandň a dire quel che piú volentieri io beverei, o vino d'uva o di miele o di zauna, che č di orzo. Gli feci rispondere che io ero avvezzo a bevere vino d'uva, e che il vino di miele era caldo e la zauna era fredda, la quale non era buona per vecchi, e che mi mandasse vino di uva o di miele, come gli piacesse. Mandň di nuovo a dirmi che io dicessi assolutamente di quale io voleva; gli dissi di uva. E subito mi furno portate quattro zare di vino di miele, dicendo che io invitassi i franchi ch'erano stati presenti a tutte queste cose: e cosí feci, e bevemmo una volta per uno, e il resto mandai alle nostre tende. Io non so per qual causa ei non volse mandar vino d'uva, avendone assai ne' suoi padiglioni.
     
     
      Del camminar che fa il Prete, e della maniera del suo apparato che ha nel viaggio.
      Cap. XCII,
     
      Alli XXIX del detto mese, il Prete ne mandň a dire che noi non dovessimo cavalcare se non come fosse ordinato, e cosí fu fatto. Il suo camminare era in questa maniera. Li giorni avanti nissuno poteva sapere che cammino egli dovesse fare, ma ciascuno alloggiava dove vedeva ritta la sua tenda bianca, cioč al suo luogo ordinato, o da man destra o da man sinistra, da lungi o da presso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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