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      E cosí fui a desinare con li nostri Portoghesi e franchi.
      Questo stagno o lago era circondato e coperto con tende di diversi colori, tanto ben poste e cosí ben ordinate, con tanti rami di melaranci, limoni e cedri, che pareva che ivi fusse un bellissimo giardino. La tenda maggiore che stava sopra detto lago era molto lunga, e tutta fatta a croci rosse e azurre di seta, che davano gran grazia. In questo giorno, verso sera, il Prete mandò a chiamar l'ambasciadore con la sua compagnia; e il battesimo era finito, ed egli stava ancora nelle cortine dove io l'aveva lasciato, e gli dimandò quello che gli pareva. Esso gli rispose che molto bene, ma che noi non avemo un tal costume. E correndo l'acqua in tanto nel lago, ne dimandò se vi era alcuno Portoghese che sapesse notare: subito vi saltarono duoi nel lago e cominciarono a notare e cacciarsi sotto l'acqua, tanto era grande e profondo, per quello che gli vedevamo fare, di che ne ebbe grandissimo piacere, massime vedendogli andare sotto acqua. E fatto questo gli fece uscir fuori, e volse che andassimo in un capo di questo circuito, dove ne mandò da mangiar pane e vino, perché secondo il suo costume questa è una gran cortesia. E dipoi ne fece levar le nostre tende, volendo ritornare alla sua stanza, e comandò che gli dovessimo andar avanti, perché aveva ordinato che li suoi cavallieri e gentiluomini dovessino scaramucciare al modo che combattono con li Mori in campo. E cosí noi andammo per veder detta scaramuccia, ma nel cominciar di quella venne cosí gran pioggia che non gli lasciò far cosa alcuna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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