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      » E per questa causa subito il Prete Ianni comandò che si dovesse tornare a osservar li costumi antichi degli Abissini.
      Tutte queste cose mi raccontò l'abuna, dando molte grazie a Dio per la nostra venuta, e che il Prete aveva udita la nostra messa ed era molto contento delli nostri ufficii, e che egli sperava per la nostra venuta, e per altri che verranno in questo paese, che egli ritornarà alla verità evangelica; e che non pregava Iddio d'altro se non che gli desse tanta vita che potesse veder questo paese governato dalla santa romana chiesa, e che nella casa della Mecca e del maladetto Macometto si dicesse la messa latina, e che egli sperava in Dio che questo presto succederia; e che gli Abissini avevano per profezia che nel lor paese non sariano piú di cento abuna, che subito averiano nuovo rettore della chiesa, e che il presente abuna compiva li cento. Avevano ancora due altre profezie, una di santo Ficatorio, l'altra di santo Sinoda, che fu eremita d'Egitto, che dicevano che li franchi dal capo della terra verriano per mare a congiungersi con gli Abissini, e distruggeriano il Tor, il Zidem e la Mecca, e che senza mutarsi di piede sarebbe tanta la gente che la disfaria, che di mano in mano si dariano le pietre e le lanceriano nel mare, e la Mecca restaria campo raso: e cosí pigliariano l'Egitto e la gran città del Cairo, e che sopra questo vi nasceria differenzia di chi ella dovesse essere, e che gli Abissini di volontà tornariano nel lor paese e li franchi restariano signori di quella, e che allora si apriria una strada che della Franchia si verria facilmente nel paese degli Abissini.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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