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      La domenica delle Olive fanno il lor ufficio in questo modo: cominciano a dire il lor mattutino quasi a mezzanotte, e dura il lor cantare e ballare, con le ancone dipinte in mano e discoperte, fino alla mattina chiara, e a ora di prima tutti pigliano li rami, tenendogli in mano alla porta, perché dentro nella chiesa non vi possono entrar femine né secolari, e i preti stanno in chiesa cantando con li rami in mano, e cantano fortemente, facendo con detti rami spesso il segno della croce; e dando volta fuori della chiesa, vengono alla porta principale, nella quale entrano sei o sette di loro, come facciamo noi, quella serrano, e resta fuori quello che ha da dire la messa, e cantano di dentro e di fuori come facciamo noi, e poi entra dentro quello e dice la messa, e dŕ la communione a tutti. La settimana santa non si dice messa se non il giovedí e il sabbato. E il costume loro ordinario, e che usano tutti li signori e gentiluomini tutto il tempo dell'anno di salutarsi, č che quando s'incontrano una volta al giorno si baciano le spalle abbracciandosi, e uno bacia la spalla destra e l'altro la sinistra: non si fanno la settimana santa queste salutazioni, ma s'incontrano, non si parlano e passano come mutoli senza levar gli occhi. E gli uomini di qualche condizione si vestono tutti di nero o di azurro, e non fanno alcuna faccenda, ma tutto il giorno continuo si dispensa in grandi ufficii e canti nelle chiese, e sempre senza accendervi candela alcuna. Il giovedí santo, a ora di vespero, fanno il mandato, cioč l'ufficio di lavar i piedi, e si raguna tutto il popolo appresso la chiesa, e il maggior di quella siede sopra una catedra, come uno trepiede, cinto con una tovaglia e un bacino grande pieno di acqua, e comincia a lavare i piedi a' preti; i quali compiti, cominciano a cantare e cantano tutta la notte, e non escono mai della chiesa preti, frati e cherichi, né mangiano né bevono infino al sabbato, detto che hanno la messa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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