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      Tutta questa quaresima noi fummo molto ben proveduti di mangiare e di bevere, e di molto pesce e di molta uva e pesche, che allora erano mature in quel paese. Finito che fu il nostro desinare, ci venne a ritrovar quel padre vecchio che fece il battesimo, e disse che il Prete ci mandava a dire, poi che noi non avevamo detto messa, che al tutto la volessimo dire la domenica seguente, e che gli ordinaria che ne fusse data una bona tenda, nella quale dovessimo far l'ufficio secondo la nostra usanza per l'anima di sua madre, che allora compiva un anno che era mancata, e che essi facevano similmente il tascar, cioè memoria, e che cosí ancora noi lo facessimo al modo nostro.
     
     
      Come don Luis di Menses scrisse all'ambasciadore che dovesse venir al porto di Mazua alli 15 d'aprile, perché egli andarebbe per loro, e come il re don Emanuel era mancato di questa vita.
      Cap. CXII.
     
      La domenica della ottava di Pasqua, che fu alli XV d'aprile, ne mandarono a dire che dovessimo venire a dire messa, e che dicessimo l'ufficio e messa per la madre del Prete: noi vi andammo e trovammo che c'era stata ritta una tenda grande, bianca e nuova, con le sue cortine tutte di seta giú per lo mezzo al modo loro, ed era posta molto appresso a quella del Prete. E quivi quel frate che ora vien ambasciadore con noi, con altri preti cantammo un notturno di morti e dicemmo la messa, e avanti il finir di quella arrivarono duo mazzi di lettere che ci mandava don Luis di Menses, che era venuto con l'armata per noi nel porto di Mazua: e vennero le lettere per due vie, e giunsero li messi tutti a un tempo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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