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      La prigion veramente che aveva era una catenella molto sottile d'un braccio di lunghezza, come una catena da legare un cane, con un picciolo e sottile cerchietto nel collo del braccio: ed egli medesimo portava la catena in mano.
      Un mercoledí noi arrivammo dove le tende del re erano poste, e quella notte fu detto che 'l Prete ordinò che fusse condotto alla sua presenza il betudete: e cosí fu menato, in compagnia di due suoi figliuoli. Arrivati alla porta della tenda, mandò il Prete fuori duo paggi che lo facessero condur drieto alla tenda, che voleva parlar con lui in persona, e che le guardie e li figliuoli aspettassero un poco ritirati dalla porta della tenda. Quivi stettero fino alla mattina, che il Prete cavalcò, e tutti noi con lui, senza che s'avesse nuova alcuna del betudete, se egli era morto o vivo, né ciò che di lui era intervenuto. Li detti due figliuoli, e tre ch'erano restati in casa, tutti erano uomini grandi e buoni cavalieri: fecero grandissimo pianto con tutti li servitori di lor padre, il qual teneva una casa onorata come un gran re. Dipoi ordinò il Prete che camminassero senza alcuno servitore, né del padre né loro, e cosí io gli vidi cavalcare tutti soli e senza servitore, spogliati dalla cintura in suso, con una pelle di castrone nera pelosa sopra le spalle, e dalla cintura in giú panni neri, e tutte le sue mule coperte di nero; la gente loro e di lor padre camminavano separati, tutti addolorati e a piedi, e le lor mule avanti di loro sellate.
      Un lunedí, che facemmo l'entrata nel regno d'Oysa, era stato ordinato di far la festa dei Re, che loro chiamano tabuchete, e si fa il battesimo, come di sopra è detto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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