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      Il nostro Signor Iddio vi dia la sua pace e vi faccia del bene, e a tutti quelli che sono con voi, e vi illumini e dia la sua grazia, e vi guardi da' mali occhi, e guardi le vostre navi dalle fortune del mare e vi prolunghi la vita, e in tutto il tempo di quella non sia malattia alcuna, e il Signor messer Giesú Cristo vi abbia nella sua protezione di continuo, e di giorno e di notte, e di verno e di state, in secula seculorum. Vi dico ancora questa parola, che quando vederete tempo atto per disfar li Mori e pagani che non credono nella fede di messer Giesú Cristo, fate che io l'intenda, perché vi manderò aiuto per far la guerra, e infinita gente e vettovaglia e oro, non solamente in Mazua, ma a Zeila e nel regno di Adel e in tutte le terre d'infedeli, e rovineremo li figliuoli dell'abominevole e sozzo Macometto, e con l'aiuto di messer Giesú Cristo e della sua santissima madre Maria Vergine gli levaremo dalla faccia della terra, andando voi per mare e noi per terra, uniti d'amore e di consiglio e col favor della santissima Trinità.
     
     
      Come partimmo da Ormuz e ce ne andammo nella India, nella città di Cochin.
      Cap. CXLIII.
     
      Noi ci partimmo d'Ormuz sopra l'armata di Lopo Vaz di San Paio capitano maggior, conciosiacosaché don Ettore di Silviera era già partito verso il mar Rosso, per riscontrar le navi della Mecca che erano svernate nella città di Aden, sí come di sopra è detto. E uscendo dallo stretto d'Ormuz, ritrovammo che la furia del verno d'India era già passata e si poteva navigar senza fortuna, e ce n'andammo a una fortezza del re nostro signore nella terra di Caul, terra molto dilettevole e abondante di grani che vengono di Cambaia, e di buoi, castroni, galline e pesce infinito, e di molti frutti delle Indie, e di erbe di orti fatti per li nostri Portoghesi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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