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      Io non lo aveva mandato, perciò che io era fanciullo di undici anni, entrato che fui nel regno, dopo la morte del padre mio, ma la regina Elena, la qual io come madre riverisco, e governava per me il regno. Era il prefato Matteo mercatante detto Abraam, ma si mutò il nome per poter piú securamente passare per terra di Mori. Ora, essendo giunto in Dabul e da' Mori per cristiano riconosciuto, fu posto in prigione, la qual cosa fatta intendere al capitano de' vostri eserciti, furono da quello mandati alcuni valenti uomini i quali lo liberarono dalla prigione, avendo massimamente inteso costui essere mio ambasciadore; e per tanto, avendolo liberato dalle mani de' nemici, lo fece montar sopra le vostre navi e venire alla vostra presenza. Esso Matteo a voi espose ciò che aveva per nostra commissione, e ha rescritto essere stato da voi onoratissimamente raccolto e ampiamente d'ogni sorte di doni onorato, sí come i vostri messi parimente affermano, i quali Diego Lopez di Secchiera, capitano della vostra armata, mi mandò, presentandomi le lettere le quali mi doveva presentar Odoardo Galvan, il qual morí nell'isola di Cameran. Lette che io l'ebbi, ne senti' incredibile allegrezza al cuore e ne resi grazie a Dio, massimamente quando io vidi li vostri con i petti impressi di croci, e trovai interrogandoli che tenevano li riti veri della fede cristiana; ma grandemente io mi sentii commovere di divozione, quando intesi essersi trovato il viaggio verso l'Etiopia non senza miracolo, percioché mi riferivano che 'l capitano dell'armata, avendo buona pezza errato per il mar Rosso e disperandosi di potersi ritrovare il nostro porto, aveva deliberato senza far altro di ritornarsi in India, essendo dalle crudeli fortune del mare molto travagliato, ma che nell'aurora a tempo gli apparí una croce rossa, la qual salutata da' naviganti, voltaron le prue verso quella parte, mostrandogli Dio l'essersi trovato il porto nostro: la qual cosa io tenni per miracolo, certamente quel capitano doveva essere a Dio amico, da che gli veggiamo concessa tanta felicità.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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