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      E universalmente chi è colui che giudicasse esser possibile che li sudori contenuti nelle rarità della terra facessero cosí grande accrescimento del fiume, che da quello quasi tutto l'Egitto si sommergesse? Lasso di dire che è cosa falsa che nella terra esaggerata e nelle rarità di quella si possino servare acque, essendo le prove al contrario manifeste, perché il fiume Meandro nell'Asia ha fatto una gran regione per esaggerazione, nella quale nessuna cosa simile al crescimento del Nilo accader si vede; e similmente in Acarnania il fiume detto Acheloo, e in Boezia il Cefiso, che vien dalli Focensi, non piccola parte di regione ha atterrato, e nientedimeno in tutte due questi si può conoscer manifestamente la falsità che ha detto questo istorico, benché da Eforo non si debbe cercar cosí per sottile la certezza delle cose, vedendolo, come in molte è stato, cosí negligente della verità.
      Li filosofi veramente di Menfi si hanno sforzato di render la causa di questo crescimento, che piú presto non si possa confutare che perché sia verisimile, alla qual la piú parte consente. Dividono adunque la terra in tre parti, e dicono che una è questa nostra abitabile; l'altra, che è opposita a questa, simile nelle nostre stagioni dell'anno; la terza, che è posta in mezzo fra queste due, la quale per il caldo è inabitabile. Se il Nilo adunque, dicono, inondasse nel tempo del verno, non saria dubio che dalla nostra zona riceveria quel crescimento, perché in quelli tempi massimamente appresso di noi si generino le pioggie; ma perché al contrario nella state cresce, è cosa verisimile che nelli luoghi oppositi si faccia verno, e si generino acque le quali, abondando da quelli luoghi, in questa nostra abitabile scorrano: e però dicono che nessuno ha potuto pervenire alli fonti del Nilo, come quello che dall'opposita zona per la parte inabitabile passa qui da noi, e di questo esserne testimonio la eccessiva dolcezza dell'acqua del Nilo, il quale scorrendo sotto la zona abbruciata si cuoce, e per questo l'acqua di quello è molto piú dolce che quella di tutti gli altri fiumi, perché è cosa naturale che il calore e 'l fuoco ogni umor addolcisca.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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