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      Ma nel vero alla perfetta risoluzione di questa materia molto importeria il sapere certamente a che tempo cominciano a spirare le etesie. E se a Plinio si può prestar piena fede, percioché egli distintissimamente mette il principio loro, Aristotele altro non dice se non che soffiano dopo le conversioni estivali del sole, ma quanto dopo non dichiara, e io per l'esperienza o per relazione altro non posso dirne.
      Ci restarà adunque da investigare se il sole può esser causa di far l'attrazione delli vapori che sono materia di tante pioggie, e perché solo a quel tempo lo faccia, che è per tutto Cancro e parte di Leone, nella qual cosa sono non pochi e non facili dubbi: e primo, come in quelle parti tanto secche e bruciate sia tanta materia che sumministri vapori sufficienti a far diluvii di pioggie che durino tanto; poi, dato che si facciano li vapori, come esser può che 'l sole tanto perpendiculare e diritto non li risolva e proibisca far consistenza di nubi, conciosiaché appresso noi in trenta e quaranta gradi e piú vedemo, quando il sole è al solstizio, li vapori che si levano esser anco disciolti, e rade volte la state farsi pioggie, e se pur si fanno, le nubi sono portate d'altronde e la pioggia è molto breve. Oltre a ciò quel che dà piú maraviglia è ch'essendo il medesimo rispetto del sole alla terra, il medesimo viaggio per tutto Gemini che per tutto Cancro, perché non si fanno le dette pioggie cosí in Gemini come in Cancro: di certo gran meraviglia è che stando il sole sopra li medesimi luoghi, mentre che da Gemini va al Cancro e dal Cancro cammina al Leone, che non faccia la medesima attrazione de vapori, le medesime nubi e pioggie in Gemini come in Cancro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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