Pagina (529/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Alla qual cosa concorre etiam la brevità del giorno, talmente che non dimora molto di luogo in luogo, sí per li paralleli larghi, sí perché il giorno è breve. Similmente si farà anche per tutto Tauro, per la istessa cagione delli paralleli larghi e del giorno breve, avvenga che nel Tauro qualche poco siano stretti li paralleli, il giorno piú longhetto che nell'equinoziale; ma nondimeno l'uno e l'altro non è ancora sufficiente a far pioggie che augumenti il Nilo, ma quando avviene che il sole stia piú e piú giorni e piú ore del giorno sopra una medesima parte, dico che solamente a quel tempo si pon far pioggie grandissime e lunghe. La causa è che solamente allora si fa attrazione grandissima e lunga di vapori, percioché la calidità che gli attrae si fa molto piú profonda nella terra e mare, e non solamente piú profonda ma etiam piú larga e a piú spazio che non fa quando poco dimora sopra una parte, ove fa attrazione superficiale e ristretta. Pervenendo adunque il sole al solstizio per tutto Cancro e parte di Leone, ove il giorno è piú lungo e li paralelli piú stretti che in Ariete e Tauro, e la dimora sopra li medesimi luoghi quasi continua, avviene che l'attrazione de' vapori si fa grandissima e larga e profonda, e conseguentemente pioggie grandissime e lunghe.
      Ma qui nascono li predetti dubbi, e prima come possa esser tanta e cosí abondante materia per tanto tempo in quella regione cosí arida per sé, ma piú in quel tempo che da cosí lunga calidità è abbruciata, avendo il sole cosí diretto e propinquo, conciosiaché a noi in quaranta e 50 gradi la state cosí si secca la terra che materia non c'è per pioggia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Tauro Tauro Nilo Cancro Leone Ariete Tauro