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      Ma per non lasciar di dire alcuna cosa delle ragioni che mossero forse Nearco e Onesicrito a scrivere questa variazione d'ombre, diciamo che è possibile che i predetti si fermassero qualche mese sopra l'isola di Patele, per fabricare la detta armata, e avendo veduto quanto di sopra è detto, che il sole dagli undici di maggio sino alli dieci di luglio mandava le ombre verso mezzodí, e che poi, come egli veniva perpendicolarmente sopra il detto circolo meridiano, non faceva piú ombra alcuna, essi credettero che dovesse continuare cosí nell'avenire e non considerarono che, passati li ventisei giorni di luglio, le ombre se ne ritornavano verso tramontana. E se alcuno forse dubitasse che questa parola di venti di agosto fosse stata fallita dalli scrittori già tanti anni, e ch'ella dovesse dire alli X di maggio, nel qual tempo se cominciato avessero il lor viaggio, arebbero avute sempre le ombre verso mezzodí, rispondiamo che questo non è possibile, perché in quei mari dell'India, come il sol vi s'approssima, comincia il verno, tanto aspro e crudele che eglino non si sarebbero mai messi a pericolo delle grandissime fortune e tempeste di quella stagione: ma come il sol fu lontano, e finito il verno, cominciorno essi il lor cammino. Quanto a quel che si dice de' pozzi di Siene e di Meroe, de' quali gli antichi tanto parlarono, reputandoli cose mirabili, veramente non accade che molto ci affatichiamo per dichiararle, sapendo ciascuno assai chiaramente che per tutto lo spazio che è fra li dui tropici, in ogni luogo, come il sol giugne al circolo meridiano, fa di questi tali miracoli, che non fa ombra alcuna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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