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      Vedendosi il bassà in luogo sicuro, dismontò della galea bastarda e montò sopra la maona: e fu alli quattordici detto.
      Adí 19 si levò l'armata e andò verso la terra per far acqua, e in detto luogo si stette 3 giorni.
      Adí 23 fecero vela da Adem con buon vento, tenendo il cammino alla quarta di ponente verso garbin, da vespero sino all'altra mattina: furno miglia cento.
      Adí 24 a ore cinque di giorno l'armata si trovò dentro dello stretto del mar Rosso, e tutta la notte si stette a ferro.
      Adí 25, il giorno di Natale, a ore tre avanti giorno si levorno dal detto luogo, cammin per maestro, ma il vento scarso, e però fu sorto ad un castello chiamato Mecca; furno miglia 50.
     
     
      Come il castellan della Mecca, dopo molti rinfrescamenti mandati al bassà, montò su l'armata con il suo avere, con assai belli schiavi e schiave. Come il bassà mandò un ambasciadore al re del Zibit, facendoli intendere che 'l venisse a dar obedienzia al signor, e la risposta e presenti li fece il detto re. D'un luoco detto Carnaran, e di Cubit Sarif.
     
      Adí detto venne un Turco vecchio, il qual era castellan del luogo, e il bassà gli donò una vesta e gli fece grande accetto: per la qual cosa il castellan, dapoi che fu in terra, di continuo mandava diversi rinfrescamenti al bassà, e passati che furon alcuni giorni, li venne voglia di caricar sopra l'armata tutto il suo aver, che era gran ricchezza e assai belli schiavi e schiave, e quel che poi ne seguisse ognuno il pensi. Giunta che fu l'armata nel sopradetto luogo della Mecca, il bassà mandò un suo ambasciadore alla terra del Zibit, faccendo intendere al re che venisse alla marina per dar obedienza al gran signore; il qual ambasciador convenne andar tre giornate fra terra, e giunto dal re gli fece l'imbasciata, e gli fu risposto che, quanto al tributo del gran signore, lo manderia volentieri, ma che non voleva venir alla marina e che nol conosceva, ma che se il bassà li manderà uno stendardo del signore, che lui lo accetterà volentieri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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