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      Li quai re e gente moresca, udendo la sua dimanda e vedendo la potenzia del re di Portogallo, parve che questo poteva intravenir facilmente, e però tutti gli diedero gran doni, co' quali caricò tre navi di spezie e d'altre mercanzie: e con esse andò verso il mar Rosso e, arrivato al Zidem, le vendette e delli danari fece la detta fortezza. E nel tempo che esso faceva quella, i Portoghesi ne facevano un'altra dentro la città di Calicut, e il re di Calicut richiese al capitan generale del re di Portogallo di poter mandare allora una nave carica di spezie alla Mecca. Questa licenza gli fu concessa e la nave fu mandata, nella quale venne per capitano un Moro da bene, che aveva nome Califa. E giunto al Zidem, saltò in terra molto bene in ordine con la sua gente, e Amirassen, che faceva la fortezza, subito gli domandò nuove di Portoghesi: e il detto gli rispose che erano in Calicut molto pacifici, e facevano una fortezza molto bella. E il detto Amirassen gli disse: «Come hai tu ardimento di venire alla Mecca, essendo amico dei Portoghesi?» Il Califa gli rispose: «Io sono mercatante e non posso far altro, ma tu, che eri capitano del gran soldano e che andavi per cacciarli d'India, come lasciasti loro e fai qui una fortezza?» Della qual parola Amirassen ebbe molto gran dispiacere, e fece subito che 'l Califa, cosí ben vestito, insieme con la sua gente pigliasse delle pietre e della calcina e aiutassero a far la fortezza, e fecelo affaticar per ispazio di un'ora. E questa cosa il detto Califa la raccontò dapoi che fu ritornato a Calicut.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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