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      E passate queste terre arrivasi alla città di Adem, che è di Mori e ha re da per sé, e molto bella città, con molte belle e gran case; ed è di molto traffico, con molto buone strade, e molto ben murata di buone muraglie all'usanza di qua. Questa città è sopra una punta, fra una montagna e il mare, e la montagna dalla banda di terra ferma è pietra viva, di sorte che da quella parte non ha piú di una entrata; e sopra questa montagna dove è la città vi sono molti castelli piccoli, che dal mare paiono molto belli. Dentro la qual città non è acqua alcuna, e fuora della porta verso la terra ferma ha una casa, dove per condotti fanno venir l'acqua da un'altra montagna alquanto lontana di lí: e fra montagna e montagna vi è una campagna grande. In questa città sono gran mercanti mori e molti indiani: sono di color bianco e alcuni negri. Vestonsi di panni di bambagio, seta e scarlatto e ciambellotti; li lor vestimenti sono molto lunghi, e portano turbanti in testa e certe scarpe basse. Le lor vettovaglie sono di molte carni, di pan di formento, e di riso che li viene d'India; vi sono assai frutte, come in molte parti. Sonvi di molti cavalli e camelli. Il re sta sempre fra terra, e in Adem tiene un suo governatore. Vi vengono molte navi grandi e piccole da diverse parti, cioè dal Zidem, d'onde portano lí molto rame, argento vivo, cinaprio, corallo, panni di lana e di seta; e di ritorno di qui portano spezie e droghe, panni di bambagio e altre cose di Cambaia. Ancora arrivano quivi molte navi di Zeila e Barbora con vettovaglie e altre mercanzie, e cavano di lí panni di Cambaia, le pietre corniole, e paternostri piccoli e grandi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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