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      Il capitano tenne questa cosa secretissima, e ordinò di vedersi insieme col detto re in una casa grande appresso alla marina, nella quale il giorno deputato entrò il capitan maggiore avanti, con forse dieci o quindici altri capitani, lasciata però la sua gente molto bene ordinata, e il tutto guardato come si conveniva. Il re col suo principal governatore vi vennero dapoi con molta gente, ed entrati che furono con dieci o dodici onorati Mori, la porta fu subito serrata e guardata. Quivi il capitano fece a pugnalate ammazzare il governatore avanti del re, al qual disse: «Non abbiate paura, signore, perché questo che si fa è per farvi re assoluto». Quelli che eran di fuori, cioè li parenti, amici e servidori del governatore, essendo genti assai e bene armate, udito il romore cominciorno a sollevarsi, di sorte che fu necessario al capitan maggiore pigliare il re per mano, e montarono sopra di un terrazzo tutti due armati, dal qual luogo il re parlò alli Mori per acquetarli: ma non fu possibil mai di fargli tacere, percioché gridavano che fusse lor consegnato un fratello del re per signore, e subito occuparono il palazzo e fortezze regali, dicendo che fariano un altro re. Il capitano s'ingegnava pur con parole di metter loro le mani addosso, ma non fu mai ordine: e si consumò gran parte del giorno, cercando il re con destrezza di fargli uscir fuora. Alla fine il capitano determinò, non volendo loro lasciar la fortezza per amore, d'amazzargli e cavarneli per forza: il che inteso da detti Mori, deliberorno di darla pacificamente al re, e cosí fu fatto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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