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      È detta città molto grande, con buone case e grandi e belle strade e piazze, murata d'intorno con le sue torri e fattavi una buona fortezza. Fuori di detta città vi erano molti orti e giardini, copiosi e pieni d'infiniti arbori fruttiferi, con molti stagni di acque; eranvi molte moschee e case d'orazioni di Gentili. Il paese d'intorno è molto fertile e ben lavorato. Di questo Idalcan ne cavava grandissima entrata, cosí delle cose del paese come di quelle che venivano per mare. Il qual, poi che seppe che 'l vice re di Portogallo aveva sbarattato li Turchi e l'armata del soldano dinanzi al Diu, chiamati a sé subito alcuni cavalieri turchi e altra gente del soldano, che ivi erano fuggiti e avevan lassato il lor capitano nel regno di Guzzerati, li ricevette graziosamente e promise di farli avere tutta l'India in loro soccorso, e ritornarli a metter ad ordine per far la guerra di novo alli Portoghesi, con l'aiuto di tutti li Mori e re dell'India. E immediate fu trovata gran quantità di danari, e cominciarono a far in Goa grandissime navi, galee e bergantini alla foggia delle nostre, buttando di continuo molta arteglieria di rame e di ferro e mettendo insieme polvere, ballotte e altre munizion necessarie per una armata: e a questa impresa li Mori vi misero tanta sollecitudine e pressa, che avevano già gran parte dell'armata fatta e li magazzeni pieni del tutto, e cominciarono ad uscir fuori con bergantini e fuste a pigliar li zambuchi che di là passavano con salvocondotto dalli Portoghesi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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